Gente che si parla 11GENTE CHE SI PARLA
Marzo 2008
NUMERO 11

a PARMA in strada Imbriani, viale dei Mille, strada Bixio, strada D'Azeglio.

"L'importante è parlarci.
Ricominciare e continuare.
È già un buon inizio per cambiare molte cose.
Tutte e tutti possono collaborare, anzi è molto gradito."



Raccolta di notizie, opinioni, emozioni in strada.
A cura di NICO dell'associazione migrAzioni.

copertina: l'albero della vita di Klimt (rivisitazione)





Quando mi dicono che gli stranieri migranti sono ormai troppi, penso e rispondo che in questo c’è qualcosa di vero. Molti migranti come tantissimi italiani vengono, provengono e risiedono in e da un unico paese che si chiama denaro. Per me sono tutti e ugualmente stranieri.

Nico.

 

Trad. Khalid.

 

Ho vissuto sempre in Oltretorrente, ho cercato casa qui, ma non l’ho mai trovata. Ero disposta a pagare, ma non aveva la tipologia che mi interessava. Trovo che l’Oltretorrente da 10 anni a questa parte si è intristito molto. Non c’è tessuto urbano, per esempio io che vado fuori la sera e passeggio, trovo gente solo in via Farini, da una enoteca all’altra.
Perchè?
A Reggio per esempio non è così Parma non è una città viva.

Francesca.

 

Se vai al bar e spendi come loro (gli altri), sei accettato, se no sei di seconda categoria, ti accettano quei 10 minuti che fai la risata poi ti tagliano. I giovani sono più rispettosi.

Sincero.

 

Non ho pensieri in questo momento. Ripenso alla mia vita in questo quartiere. Sono sarda.
Ho fatto 20 anni là e 23 qui. All’inizio non avevo punti di riferimento a Parma. Là avevo mare e monti, qua la pianura mi ha disorientata per diversi anni adesso mi piace vivere nel quartiere. Ho fatto di tutto per venire.

Str. Inzani.

 

Io oggi non posso pensare, devo camminare piano, ho male alle gambe.

Speranza.

 

Today I can’t think, I should walk slowely, I have pain to the legs.

Trad. Alì.

 

Troppi ciclisti sui marciapiedi, fanno per accorciare la strada. Ci vorrebbero più vigili. Quando prendono una multa, spingono poi la bici a piedi. Il marciapiedi è per i pedoni eh!

Stefano.

 

Trop ciclisti int i marciapiè, il fan par scurtär la sträda. A ghe vriss pù viggil. Quand i ciapon ’na multa, i zburlon po’ la biciclètta a pè. Al marciapiè l’è fat p’r i pedon eh!

Trad. Ing. Botti.

 

Silvio - Pedale Veloce.

 

Mi trovo bene in questo quartiere perché è tranquillo e si vive bene. Ho avuto l’opportunità di entrare in relazione con persone che hanno una cultura diversa dalla mia e questo scambio è stato arricchente per entrambi.

Claudio.

 

Mi sono trasferito a Parma qualche mese fa. Quando cercavo casa, una proprietaria mi ha sconsigliato di cercare nella zona dell’Oltretorrente, perché fortemente degradata. Invece qui ho trovato fermento, diversità e amicizia.
Cos’altro nasconde questo vibrante quartiere?

Marco.

 

Ma perché? Stavamo a cena sulla strada in borgo Bernabei a festeggiare un compleanno, quando sono arrivati due vigili urbani chiamati da anonimi (??)
perché occupanti uno spazio pubblico (auto si , cittadini no :ma non ci dicono tutti che vogliono rivalutare l’Oltretorrente??).
Alle nostre resistenze hanno disposto che “sgombrassimo “ entro 10 minuti, noi abbiamo chiesto ½ ora per finire con il dolce.
Loro hanno chiamato la polizia e sono arrivate 2 volanti. I vigili hanno registrato le generalità di tutte e tutti ,ad uno di noi scelto da loro stessi, hanno fatto una contravvenzione.
Così è stato, come i sopraggiunti hanno potuto constatare e come altri abitanti del borgo continuano a chiederci “ma cosa è successo Giovedì sera??”

Alba, Angela, Rasti, Alessandro, Larisa, Nico, Isabella, Annarita, Nicola, Masood, Alì Susi.

 

Sig. Rasti (anni 16) Lingua Kurda.

 

Che tristezza constatare quanta indifferenza e intolleranza c’è tra gli esseri umani......
Nessuno fa più niente per nessuno. Incredibile!
Riflettiamo in questi tempi oscuri... E vi assicuro non è retorica ma esperienza.

Cristina B.goaFiore.

 

Rispondo a chi ha detto “Mi sento schiavo”.
Condivido che siamo schiavi di tutto, del tempo, non abbiamo più tempo, ci stiamo riducendo solo al lavoro con tutta questa crisi non vedo nessun futuro e se qualcosa non cambierà e ho dubbi molto seri, la vita non ha senso.
Se il futuro è questo, la morte è l’unica salvezza.

Giuseppe.

 

Io amo questo quartiere, non me ne andrei mai, però di notte ho paura di camminare, mi sento insicura da sola. Mi dispiace che la via Bixio è spenta come via.
Mi piacerebbe che fosse rivalutata anche con negozi che funzionino e con un’illuminazione più decente.

Str. D’Azeglio.

 

Non vorrei vivere in un quartiere diverso da questo. Io sono di Roma e per me l’Oltretorrente è la “trastevere” di Parma, il suo cuore pulsante in cui si mescolano persone nate e vissute qui da generazioni ed altre arrivate da poco.

Susi.

 

A Laye che ha detto nel numero 10 “gli italiani vedono gli stranieri con l’occhio giusto grazie al giornalino e alla presenza dell’associazione nel quartiere”.
Magari bastasse! Occorre fare di più a partire da relazioni più dirette e personali tra italiani e migranti, per correggere opinioni e pregiudizi di entrambi. (Leggete cosa dice Edoardo in questo numero!).

Annarita.

 

ALaye avait dit sur le numero 10 de le journal que les italiens regardent avec un bon oeil les etrangers, grace a l’association du quartier et sou jornal. Vous pensez que ca suffit! On doit faire de plus,a partir des relations plus directe et personnelle entre italiens et etrangers, pour demontrer notre culture et corriger l’opinion et l’injustice qui est en l’air.(Il faut lire ce que dit Edoardo sur le numero !).

Trad. Laye.

 

Con mio padre non possiamo prendere una casa in Parma perché c’è tanta gente che cerca casa, allora non c’è per noi.
Sì, qualche casa, ma costa cara. Mio padre è andato prima in Norvegia e poi in Olanda a cercare lavoro. Il suo lavoro non c’è qui vicino in Italia. Fa il camionista e trasporta solo auto.

Rasti (16 anni).

 

Nessuno legge i cartelli, e non chiedono ai diretti interessati, per esempio a proposito di un carretto o triciclo che parcheggia qui davanti all’edicola con libri esposti.
Mi chiedono “chi sono? Cosa fanno? Hanno svuotato una cantina? Faranno pochi soldi!”

Claudia Edicola Annunziata.

 

Dio è amore. È detto tutto. Meno si parla. Meglio si sta. Oro per poveri! Più colore nelle strade.
Sto benino in Oltretorrente quando c’è il sole. Ho visto uno che rubava alla Standa e nessuno ha detto niente.

Fabi.

 

Io amo scrivere, amo leggere. È più forte di me, non riesco a dirti un pensiero con immediatezza.
Vorrei fare qui un giornalino, chi è interessato può rivolgersi in copisteria, in piazzale Bertozzi.

Francesca.

 

Rispondo a Ramona che ha detto nel numero 10 “mi sono accorta che”. Sono le altre persone che ti portano all’indifferenza non puoi comportarti diversamente da quello che senti ed essere come loro.
Do più importanza alle persone che meritano e do più energie e tempo a loro.

Claudia.

 

Diciamo “tutto bene”, ma non è vero. Siamo abituati, è una mentalità che è dentro la nostra testa. Anche in Africa.
Io sono un parmigiano nero.

Cisse (Senegal).

 

On dit tou jours ca va! En realite ca ne va pas… Repondre comme est devenu une mentalité, même en Afrique. Il faut le dire ca va pas…
Je suis un noir de Parma.

Trad. Laye.

 

Vivo e lavoro in quartiere, ma mi sento estremamente isolato, soprattutto ha perso quel senso popolare che lo contraddistingueva.
Sono le voci dei commercianti che fanno trasparire ciò, come si legge anche nei numeri di “Genteche”.

Claudio Forno Ducale.

 

Alcune persone ti cambiano lêandazzo della giornata, prima eri triste poi......

Leo.

 

È vero, si può andare a giocare nei piazzali, ma a volte c’è gente brutta, tipo drogata, spesso stranieri, anche in Piazzale Inzani.
Mancano dei campetti per giocare con gli amici a pallone, anche un prato normalissimo.

Edoardo (12 anni).

 

Trad Khalid.


DOVE LA GENTE SI PARLA
"DOVE LA GENTE SI PARLA"

Ultimo aggiornamento (Lunedì 14 Dicembre 2009 02:27)