GENTE CHE SI PARLA
Lunedì 05 Febbraio 2007
NUMERO 4
a PARMA in strada Imbriani, viale dei Mille, strada Bixio, strada D'Azeglio.
"L'importante è parlarci.
Ricominciare e continuare.
È già un buon inizio per cambiare molte cose.
Tutte e tutti possono collaborare, anzi è molto gradito."
Raccolta di notizie, opinioni, emozioni in strada.
A cura di NICO dell'associazione migrAzioni.
copertina: l'albero della vita di Klimt (rivisitazione)
Sono stufo delle continue lettere di verifica di pagamento delle tasse a scadenza. Lascio le chiavi e me ne vado. Non lo so dove. Sono depresso.
Mi rompe di più la poca umiltà che c'è nelle persone.
Noi stiamo molto bene qua, abbiamo sempre desiderato vivere in Oltretorrente. C'è sempre qualche problema col parcheggio. Uscire col cane la sera ci fa contenti e non ci pensiamo più.
Sono contento che fuori città sta nevicando. Sarei più contento nevicasse anche in città.
Nel quartiere non c'è voglia di fare qualcosa di pulito e bello.
Ci sono altri quartieri peggiori del nostro nella città. Sono cinque anni che siamo qui ma non abbiamo mai avuto problemi di nessun tipo. Perchè vogliono dipingerlo come il più brutto della città?
Qualcuno sta remando contro il quartiere...
Questa è la parte di Parma che mi piace di più, la più caratteristica, popolare e la più varia.
Un pensiero, una notizia?
Mi cogli impreparato.
In questo quartiere si è riunito in Ottobre il Consiglio Internazionale che ha organizzato il Forum di Nairobi.
Erano circa 90 da tutto il mondo, ospitati da famiglie, chiese, associazioni di Parma.
Mio figlio è arrivato con una pagella orribile.
Io non so se prenderlo a pedate o se rispettare il disagio della sua adolescenza.
Vado in vacanza lontano ai Caraibi.
I miei clienti mi dicono sempre: -"Fai proprio bene, tanto noi ti aspettiamo!".
Mi piace quella gente colorata e allegra.
Non hanno niente ma hanno tutto.
Sono stanco di maschi e femmine, di uomini e donne, ho bisogno di condividere la mia vita con le persone. Se no non si va più avanti.
Sono nato in Oltretorrente, partito a 18 anni e tornato a 29.
Mi piace quando cammini e senti parlare tante lingue. Purtroppo siamo noi che siamo indietro con la testa.
In un'altra città anche piccola, per esempio in Francia, è normale sentire lingue diverse. Sono contento che i miei figli vedano persone diverse e sentano lingue e modi diversi di vivere. Abbiamo tanta paura che non rispettino casa nostra, ma iniziamo noi a rispettarla casa nostra.
I buoni e i balordi non hanno nazionalità.
Vengo in Oltreorrente a insegnare yoga e mi ritrovo nella Parma di una volta.
Io non potrei abitare in un posto diverso da questo Oltretorrente.
Sono senza parole in questo momento. Vieni il prossimo giro.
La gente mi vuole bene veramente, vengono molti del sud e del nord, italiani e stranieri, studenti di ogni regione...
Durante la distribuzione del giornalino:
-"Ma lo sai che sono di destra?"
-"E tu lo sai che io sono di sinistra...?"
-"Allora?"
-"Ah!"
Siamo stati rapinati, ma rimaniamo lo stesso.
Come è possibile che negozi, garage o sottotetti siano trasformati in abitazioni in cui il proprietario non andrà mai a vivere , ma destinati al mercato immobiliare e specificamente a persone che per disperazione accettano di vivere in situazioni che nessun parmigiano accetterebbe.
Così si creano i ghetti e l'Oltretorrente muore giorno dopo giorno. Anzichè integrazione si ha disgregazione.
Voglio scrivere che io normalmente ho paura degli altri.
E voi?
Forse riderete... e questo lo temo, eppure voglio dirmi... Non un fatto esteriore o di cronaca di quartiere, pure importante, come le cacche dei cani o il traffico insopportabile o le solite storie sui migranti.
Ma qualcuna e qualcuno sono certo mi capirà, fra quelle e quelli che ogni giorno incontro in queste strade e che saluto sempre con simpatia sincera.
Non ho voluto scrivere, ma un amico mi ha detto: -"Pensieri buonisti, sono ben altri i problemi del mondo!".
Mi fa dispiacere sentire persone, spesso anziane, che non si riconoscono più nel nostro quartiere. Ci si sente insicuri perchè una piazza buia, un borgo vuoto, una saracinesca abbassata fanno paura e lì si nasconde l'uomo nero che quando eravamo bambini si nascondeva sotto il letto.
Più luce, più colori, più fontanelle, più panchine, più bar aperti la notte e negozi aperti la sera.
W gli schiamazzi notturni ed i residenti che portano in strada i termos di tè caldo.
Ho invitato a cena un gruppo di amiche, differenti fra loro.
Mi piacciono le persone in casa, mi piace cucinare, anche quando ciascuna di noi porta cibo che ha cucinato in casa sua.
Lavoravo in una zona residenziale e guardando certe case e situazioni mi sono accorta nel piccolo di essere molto fortunata a lavorare qui.
Solitudine e difficoltà economiche sono un problema in questo quartiere, ma basterebbero un sorriso e un buon giorno...
Vorrei qualche saluto e qualche sorriso in più dalle persone.
È partito spontaneo l'autofinanziamento di "Gente che si parla".
Prima le idee e i sentimenti poi i soldi.
Comunque continueremo fino al 20° numero, poi si vedrà.
Grazie, allora, e sempre gratuito!!
In cassa: 31 euro.
Ultimo aggiornamento (Lunedì 14 Dicembre 2009 01:37)