Gente che si parla 13GENTE CHE SI PARLA
Novembre 2008
NUMERO 13

a PARMA in strada Imbriani, viale dei Mille, strada Bixio, strada D'Azeglio.

"L'importante è parlarci.
Ricominciare e continuare.
È già un buon inizio per cambiare molte cose.
Tutte e tutti possono collaborare, anzi è molto gradito."



Raccolta di notizie, opinioni, emozioni in strada.
A cura di NICO dell'associazione migrAzioni.

copertina: l'albero della vita di Klimt (rivisitazione)





La mia vita è proprio isolata, non mi incontro con nessuno: parlo solo con mia moglie Sento gli amici solo per occasione al telefono dopo 3 o 4 mesi, i miei amici veri.
Anche con mio figlio non mi incontro da tanto tempo. Non sono in grado di dirti mie riflessioni per questo giornalino. Vado fuori di casa solo per analisi del sangue in ospedale.

Un anziano del quartiere.

 

Secondo me c'è un disegno, una volontà di denigrare il nostro quartiere da parte di qualcuno. Mi scriverò sulla giacca:” Cerco un bruto in Oltretorrente”. Parlo con i poliziotti di quartiere in divisa o borghese mi dicono che in quartiere la situazione è del tutto simile ad altre zone della città, di centro e periferia: via Palermo, stazione, via Verdi ecc.
Vogliono fare di via Imbriani zona pedonale, un passeggio come via Cavuor. Perchè allora questa diffamazione?

Giorgia.

 

Via F. Filzi fa schifo, sporcizia e persino un tombino che si sta sfondando, prima o poi qualcuno ci finirà dentro.
Ho telefonato io già 2 volte il padrone e i vigili e nessuno si fa vedere e ci filtra l'acqua nelle cantine.

Via F. Filzi.

 

Ho conosciuto una persona di colore molto simpatica davanti alla scuola.
Ci siamo conosciuti perchè aveva perso un libro glielo riportato perchè avevo letto il nome in copertina.
Poi siamo usciti insieme una volta e ci frequentiamo nelle ore di scuola

Nicole.

 

Sono straniero, senza documenti mi piace l'Italia e vorrei viverci. Sono autonomo economicamente. Cerco una donna italiana che ha a cuore i problemi dei migranti per concordare una relazione civica che mi aiuti a vivere in libertà in questa città e in questo quartiere. Tutto gira intorno al denaro, chi lo fa per necessita, chi per averne ancora di più. Nel mio caso specifico, “i denti” possibile che debba pagare una fortuna che ho 15.000 euri all'anno. Se li superi di un centesimo sei fritto, devi pagare tutto. E poi “possibile che mi arrivano arretrati Enia di bollette del 2006?”

Sincero.

 

Non sono cambiata dalle scuole elementari. Un pensiero per il giornalino di quartiere? Forse ne ho tanti di pensieri, ma sono tutti incasinati. Infatti mi fa perennemente male la testa. (ventenne circa).

B.go Bernabei.

 

Io non considero questo di Str. Imbriani il “triangolo della morte” come ha scritto la Gazzetta, ma potrebbe essere uno spunto per imparare a gestire le convivenze. Ci vogliono delle regole per questo e già ci sono vanno rispettate e a chi non le conoscesse insegnate. E la prima cosa che deve fare chi viene in Italia è imparare la lingua.

Paolo caffetteria "la pulcinella".

 

Condivido in pieno l'opinione di Oubunon, è vero la vita è un grande dono di Dio e come diceva M. Teresa di Calcutta, «la vita è la vita» e va sempre rispettata ed amata.

Gigliola.

 

Caro Levati hai ragione ma qui in Italia prima dovrebbero fare i parcheggi e poi le isole pedonali. Vogliono pedonalizzare strada Imbriani ma così le attività verranno penalizzate e il quartiere morirà.

Stefano.

 

Rifletti Nico prima di parlare e scrivere perchè il forum di b.go Marodolo primo: non è finanziato da banche armate; secondo anche tu dovresti rinunciare alla tua pensione perchè proviene da uno stato armato e guerrafondaio. Alla prossima.

Uno del Forum.

 

Non ho tanto da dire, solo che noi tutti dovremmo aprire gli occhi e dare una mano a chi ci sta intorno. Visto che nessuno è disposto ad ascoltare un grido di aiuto, ad affacciarsi a una finestra e chiamare i soccorsi. Ringrazio ancora la persona che mi ha salvata che ha un cuore grande.

Chiara B.go Fiore.

 

A n' gh'ò miga tant da dir, soltant che tutt nojätor a dovrissom arvir j oc' e där una man a chi se sta dintórna, visst che nisòn è dispost a scoltär un zbraj d'ajut, a färos a 'na fnéstra e, ciamär i socors. A ringrasi ancòrra la parsón'na ch'a m'à salvè ch'la gh'à un gran cór.

Trad. Ing. Botti.

 

Sono in parte in contrasto a Valeria perchè in Italia chi ti fa lavorare in nero deve essere denunciato. Allora l'Italia come paese non può essere in debito ma soltanto chi ti ha fatto lavorare in nero.

Str. Imbriani.

 

Je suis contraire de Valeria, parceque en italie ceux qui font travailler les personnes en noir doivent ê tre dénoncés. Maintenant l'itale a des debits... C'est celix quifond travailler les gens en noir qui doivent avoir des debits.

Trad Laye.

 

Come mai la mostra del Correggio e il Festival Verdi sono pubblicizzati soltanto fino alla Chiesa dell'Annunziata e non nel cuore dell'Oltretorrente dove vive ancora lo zoccolo duro dei verdiani?

Gigliola.

 

Io vivo bene perchè sono anni che vivo qua. Mi sono laureato in Italia faccio lo spedizioniere merci e soldi. La maggiorparte dei miei clienti è italiana.

Dr. Bukola Ojanoni.

 

Perchè sforzarci a cercare una soluzione ai nostri problemi... Semplicemente potremmo vivere al meglio quello che ci capita senza pensare alle difficoltà, questo ci aiuterebbe a farli scomparire.

Veronica.

 

L'uomo nella vignetta del numero precedente rappresenta il nostro Oltretorrente: il bastone indica i vecchietti; il turbante i migranti; gli occhiali e il libro gli studenti.

La redazione.

 

Io non ho pensato niente basta ho finito....di vivere oggi mi devo uccidere, sono « emo» è oggi giorno mi taglio con le lamette.

Antonella.

 

Vorrei più metallari nel quartiere, più “fighi”.

Francesca.

 

Tutta la vita
Ormai sono mesi
che non facciamo l'amore,
viviamo bene così.
Non abbiamo smesso
per mancanza di tempo,
ma più semplicemente
perché ti è
passata la voglia.
Non ti rimprovero niente
mi hai chiesto tempo
e ti darò
tutta la vita

Vincenzo.

 

Tutta la vitta
Ormäi l'è di méz
Ch' an fèmma, l'amor,
a vivemme bén acsì.
An èmma zmiss
Par mancans 'd temp,
Mo pu semplicement
parchè a t'è
pasè la voja.
Mi a ne t'rimprovor njent,
at m'è dmandè temp
e at dar
tutta la vitta.

Trad. Ing. Botti.

 

VSono stanco morto ma se si riesce a far qualcosa per rendere più carini i nostri borghi viva la stanchezza.

Luca del nuovo Circolo B.go Bernabei.

 

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Quel tunisino frequenta la moschea e la maggior parte dei fratelli musulmani si faceva domande “ come mai cambia la macchina ogni 6 mesi?”e noi invece non arriviamo nemmeno alla fine del mese.

Il macellaio.

 

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Abbiamo saputo di un tunisino che frequentava il quartiere e spacciava droga (eroina) nascondendosi dietro al figlio di 7 anni. Vergogna vergogna vergogna.

Mimmo arabo.

 

Ringrazio, sto ripensando e documentandomi meglio. Già però constato come riusciamo a criticarci e a contestare su «genteche» e nel quartiere con franchezza e rispetto. Ancora grazie. Alla prossima.

Nico.

 

Se “genteche” non ti piace o non lo leggi, allora dillo, non collaborare come già fanno alcuni che stimiamo molto. Opportunismo conformismo ambiguità: che noia! La sincerità rende più felici.

La redazione.

 

Si usa poco il cuore in tutto il mondo specialmente in questo momento. Tutti i giorni mi alzo e mi addormento con questo pensiero.

Sonia.

 

22 anni che ho il negozio in questo quartiere.... 22 anni che lavoro, vivo, rido e piango in questo quartiere...Via Imbriani,................ la mia casa.

Sabrina "La Gabbia".

 

Valeria dice che l'hanno fatta lavorare in nero. Sei italiana o straniera, non conosci le leggi italiane? Forse ti faceva comodo lavorare in nero. Perchè non li hai denunciati?

P.le Picelli.

 

Valerius that l says' did worker in black. You are Italian or foreigner, do not know the Italian lecterns? Perhaps it did you comfortable to work in black. Why you did not denounce them?

Trad. by Alì.

 

Ormai da qualche anno vengono da diversi parti discorsi che inducono a diffidare gli uni degli altri, a temere l'altro come un invasore, come una minaccia per la propria identità e per propri privilegi.

Daniela B.go della Chiozza.

 

Per me il razzismo è una malattia. Si caratterizza per la cattiveria, l' egoismo, l'egocentrismo e l'orgoglio. Queste caratteristiche sono quelle degli animali. Il razzista ha bisogno di guarire e d'andare via da questa prigione e cosi vivrà meglio lui e tutta l'umanità.

Jean Jores.

 

Imparare a convivere con le persone “ diverse” è difficile se si parla e si analizza troppo, occorre invece buttarsi nelle esperienze.

Annarita.

 

Non ci sono relazioni tra migranti e italiani perché c’è paura da entrambe le parti di chi è diverso. La paura separa non unisce le persone.

Alì.

 

“Oltretorrente laboratorio di convivenze oggi per un domani” così è scritto nello striscione della foto. Alcune persone stanno confrontandosi su tale tema. Si ritrovano italiane/i e migranti ogni 15 giorni in negozi o associazioni scelti tra quelli del quartiere.

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DOVE LA GENTE SI PARLA
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Ultimo aggiornamento (Lunedì 14 Dicembre 2009 02:34)