Gente che si parla 10GENTE CHE SI PARLA
Febbraio 2008
NUMERO 10

a PARMA in strada Imbriani, viale dei Mille, strada Bixio, strada D'Azeglio.

"L'importante è parlarci.
Ricominciare e continuare.
È già un buon inizio per cambiare molte cose.
Tutte e tutti possono collaborare, anzi è molto gradito."



Raccolta di notizie, opinioni, emozioni in strada.
A cura di NICO dell'associazione migrAzioni.

copertina: l'albero della vita di Klimt (rivisitazione)





La Redazione
Siamo alla metà del cammino previsto e arriveremo al ventesimo numero. Siamo soddisfatti?
Si e no, credevamo che oltre i "grazie, bravi, che bello!" avremmo raccolto più partecipazione.
Grazie a tutte/i quelli/e che ci hanno accolto con fastidio, opportunismo, insincerità, ma grazie più ancora a chi ci ha manifestato il suo dissenso, contrarietà o disinteresse. Abbiamo acoltato molte voci "lamentose" circa i problemi nel quartiere e poca iniziativa e creatività.

Come mai?

Molti se non tutti e tutte si aspettano e reclamano interventi dall’alto, dai politici, dal sindaco, dai Governi.
Eppure noi e voi siamo consapevoli per esperienza che le novità e il bene dei cittadini non vengono da lì.
Questo giornalino è bello e utile secondo noi per il modo in cui si fa, più che per il prodotto finito.

Introdurremo alcune novità nei prossimi numeri come:
1) RACCOGLIERE VOI STESSE/I PENSIERI fra amiche, clienti, in strada, nelle case al bar;
2) CERCARE DISEGNATORI di caricature o vignette;
3) SCRIVERE PENSIERI IN RISPOSTA O IN CONTRASTO quando non si condividono idee e opinioni nei numeri precedenti.

Questo per movimentare la riflessione collettiva e iniziare così un vero dialogo fra di noi.
Cosa vi aspettate che diventi "Gente che"? Non diteci che non avete tempo per collaborare, ne basta pochissimo. Ma avete entusiasmo e convinzione?

Nico e Annarita.

 

Sono 5 anni che sono qua, mi trovo bene.
Il quartiere è molto bello: ma non hanno fatto niente, nemmeno si vede perchè manca l’illuminazione, i marciapiedi sono un disastro, non hanno mosso una foglia.
Via Mazzini invece sembra un incendio tanto è illuminata. Io ho rifatto il negozio perchè voglio rimanere qua, il quartiere va tirato su, ma non con la pista di pattinaggio, che non l’aiuta. Si dovrebbero togliere il SERT e la moschea.

B.go S. Giuseppe.

 

 

Mi sono accorta che l’indifferenza passa attraverso le cose e gli atti più banali, di sempre, i gesti di tutti i giorni, quelli che ormai sono... indifferenti...
Non scegliamo più, si o no, bello o brutto, ci sto non ci sto. Fa lo stesso.
È indifferente. Ed è orribile.

Ramona B.go Bernabei.

 

C’è la moschea qui che molta gente non l’accetta.
Questo è il problema principale dei musulmani qui.
I parmigiani che abitano qui hanno fatto tante volte richieste firmate di fare uscire la moschea da questo quartiere. I musulmani che vivono qui da 20 anni non sono riusciti a sentirsi parte di questa comunità.

Mohamed Hassen.

 

 

Oggi sono pigra, vuota, non depressa. Infatti mi sono messa a pulire.

P.le Picelli.

 

Today i am lazy, empty, non depressed, infect i am doing cleaning.

Trad. by Alì

 

Lo yoga mi porta a stare con voi ogni lunedì alle 19:30 in borgo Bernabei 40. Ci vediamo lì e bussate ai vetri.

Luca maestro di yoga.

 

Non so cosa dire... Mi piace lavorare molto in questo posto. Perchè mi trovo benissimo con le persone.
È il mio primo posto di lavoro.

Mara.

 

Smettetela di rubarci le bici dai portoni
Me ne avete rubato 4. Io ci vado a lavorare con la bici

Mara.

 

L’ho vista quella con la macchina sportiva e le ho detto:
"Perchè non lo fa cagare e pisciare davanti a casa sua?"
Mi ha risposto:
"Ma è un cane"
Ora non mi saluta più e abita qui nel borgo. È finita così

Alberto.

 

A l’ò vista con la machina sportiva e gh’ò ditt:"
Parchè n’al fal miga cagär davanti a ca’ sòvva?"
La m’ha rispost:
Mo l’è un càn"
Adesa la ne m’saluda pù e la sta chi int al Bórògh. L’è fnida acsì.

Trad. Ing. Botti.

 

Parlo a Sergio un buon vicino, che sento amico, dice spesso che non sopporta chi sta nelle vie a parlare e "bighellonare". Sospettando che vivano di delinquenza più che di stenti e sobrietà.
Ma forse potremmo interrogarci dove stiamo andando noi che lavoriamo tutto il giorno. Non trovi, Sergio, che stiamo più distruggendo che costruendo?
Che lavoriamo, magari tanto, ma ci sfugge la serenità, la salute minima e pure un po’ di felicità? Con simpatia.

Nico B.go Bernabei.

 

Come posso guardare in faccia la mia nipotina se non faccio niente per cambiare questo nostro pianeta ammalato. I politici stanno rovinando il mondo per interesse, egoismo e potere.
Si vergognino anche loro quando guardano i loro nipoti come mi vergogno io.
I bambini sono tutti uguali e meritano rispetto. Iniziamo a costruire per dare loro un futuro.

Luigi Str. Imbriani.

 

Tommaso: "Mi piace molto quando vedo l’educazione."
Nico: "ma Tommaso mi sembri il mio maestro delle elementari, il parroco del quartiere. Sei monista se aspetti solo sorrisi non cambia niente così."
Tommaso: "preferisco i sorrisi alle prepotenze."
Nico: "tra i sorrisi e prepotenze c’è di meglio: cambiare le cose per star tutti bene nel quartiere."
Tommaso: "no comment."

Tommaso e Nico.

 

Leggendo quando scrive la gente della nostra zona ci trova abbastanza d’accordo. Si esprimono prevalentemente in modo positivo. Forse, chi la pensa diversamente, non avrà voluto parlare (ce ne sono). Ecco, rileggendo il ragazzo della latteria 66, non siamo d’accordo che l’Oltreorrente è una "casba" almeno nel senso spregiativo del termine.

Franca e Alberto.

 

Tra poco cambio casa. Lascio l’Oltretorrente dopo 15 anni a malincuore. Mi sposto in un altro quartiere ma il mio cuore resterà sempre qui perchè questo quartiere mi ha regalato storia e vita vera per tutti questi anni e sono sicuro che cambierà in positivo col dialogo.
Grazie a tutti.

Pio Postando B.go Parente.

 

Sono pensieri un po’ pessimisti. Si deve vedere il futuro anche se c’è il negativo dobbiamo cercare di risolverlo.
Nel posto dove vivo io cerco sempre di fare meglio, non posso cambiare il mondo da solo, ma io te loro...piano piano, abbiamo esempi in altri posti e in altri paesi che si può.

Helmi - Tunisia

 

Un po’ che vivo in questo quartiere, mi piace molto perché la diversità si vede. Mi piace di più perché ci siete voi e la vostra idea bellissima come il vostro giornale.
Mi piace ancora di più perché da quando gli italiani del quartiere hanno capito il vostro obiettivo, guardano gli stranieri con l’occhio giusto.

Laye B.go Fiore.

 

Ca fait un feu de temp que je vis dans ce quartier. J’aime beaucop parceque y’a la diversité. J’aime encore plus parce que vous êtes lâ avec une belle idee comme votre jornal.
Je l’aime encore de plus parce que quand les italiens du quartier on compris votre objectif, ils regardent les etrangess avec un bon œil.

Trad. Laye.

 

Condivido pienamente del Forno Ducale questo concetto di distrazione. Anch’io sono così, riesco a seguire le persone che mi parlano e nello stesso tempo il mio pensiero viaggia in mille direzioni. Sembra quasi di distaccarsi dalla realt&agreave; ma sono consapevole di tutto ciò che sto vivendo. Mando un saluto al Forno Ducale.

BeppeB.go Parente.

 

Adesso no “era” la parte più vera di Pr. Non esiste più la parmigianità. Non è una mia opinione ma di tutti quelli che vivevano qui anni fa, c’era una fratellanza fra la gente, ora c’è solo ostilità. Mi ricordo che le piazzette erano stipate di gente, le porte sempre aperte.
L’Oltretorrente è diventato un dormitorio o gente che staziona senza far niente.

Sergio Tabaccheria.

 

Un bibliocarretto con libri di autrici donne gira nel quartiere. Quando?
Il martedì e il venerdì dalle ore 11 alle 13. Dove? In piazzale Picelli e in strada D’Azeglio. È un’occasione vicino a te per leggere un buon libro.

Alba, Larisa, Annarita e Nico.

 

Sono qua dalla mattina alla sera, non vedo neanche la gente. Dopo 12 ore di lavoro, dove vai?
Ho in mente tante cose belle.
Mi sento schiavo, soprattutto in questo momento che c’è crisi, almeno prima la gente usciva, mangiava, comprava. Il popolo deve rivoltarsi, dire basta.
Però l’hanno diviso con bugie. Questo giornalino fa molto, nel poco, perché non c’é niente altro nel quartiere.

Str. Imbriani.

 

Je suis là du matin au soir, je vois même personnes apres douze heure de travail où je vais ? J’ai dans ma tête beacoup de benes choses je me sens trop fermée, surtout en ce moment qu’il y’a la crise. Au moins, avant les gens sortaient puor manger ou encore acheter quelques choses. Le peliple doit se faire sentir puor dire non à cela surtout ne pas le faire avec fausses notes ce journal fait beaucoup de bien, parce que y’a rien d’autre dans ce quartier.

Trad Laye.

 

È il silenzio che fa crollare tutto. Starsene ognuno per i fatti suoi dentro le proprie mura.

Anonimo.

 

Perdo 20 anni qua in Italia e torno con le tasche vuote al mio paese?
Il 50% del guadagno va al sistema: macchina, assicurazione, medicine, mangiare.
Cosa si manda a casa?
Sono arrivato qua da ragazzino.
Tutto questo riguarda anche gli italiani: è crisi generale.

P.le Picelli.

 

Sono venuta con i miei figli ad abitare qui vicino e conosco l’associazione da 5 anni.
Ho fatto qui la scuola di lingua italiana, è come la mia seconda casa. Lui è un mio fratello, un amico, il mio tutto.

Mina.

 

Mi chiamo Sara, senza mia madre non potrei vivere, sto bene con lei qui a Parma. È stata dura e difficile perché non sapevo la lingua. Era tutto diverso all’inizio, vengo dal Marocco. Non mi piaceva sentirmi sola, il francese mi ha aiutata come seconda lingua.

Sara.

 

Abito sopra il Sigma da 3 anni. Vi conosco di vista, so che fate delle attività tipo scuola di lingua.
A volte vedo i vostri banchetti con libri e oggetti che regalate. Io studio medicina, questo è il mio bar preferito (Pulcinella).
Mi piace questo quartiere infatti da 5 anni abito qui.

Roberta.

 


DOVE LA GENTE SI PARLA
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Ultimo aggiornamento (Lunedì 14 Dicembre 2009 02:24)